Descrizione
Nessun virus, neanche il più letale, può giustificare l’archiviazione delle libertà, la compressione dei diritti costituzionali e la dissoluzione della democrazia.
Cosa c’è al mondo che sta più a cuore all’individuo della tutela della propria salute? Che viene da esso considerato assolutamente indispensabile, ma quasi mai conservabile senza l’aiuto di esperti? Non c’è nient’altro, ovviamente.
Il libro di Flavio Ceradini si pone come una cronistoria ragionata dell’epidemia legata al Covid-19. È la narrazione, svolta in prima persona da chi ha seguito giorno per giorno il convulso susseguirsi degli eventi, del diffondersi del virus, del mutare della società, della riplasmazione dei rapporti umani e dell’instaurazione di un nuovo governo delle cose e delle persone, nell’ambito di un instaurarsi di una dittatura sanitaria, che vede l’Ordine dei medici assumere la funzione di moderna Inquisizione.
Che la democrazia sia stata “sterminata”, è sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che abbiano ancora il coraggio di vedere e di chiamare le cose con il loro nome: del resto, il buio è quando tutti chiudono gli occhi.
“Il sommo grado dell’ingiustizia sta nell’apparire giusti,
senza però esserlo realmente.”
(Platone)
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